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Michela Sbuelz

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Biografia

Nata a Udine, Michela ha frequentato l’Istituto d’Arte "Sello" e in seguito l’Accademia di Belle Arti "Cignaroli" di Verona.  

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Dal 1987 espone in mostre collettive e personali.

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Si è occupata di restauro architettonico (Villa Liruti-Biasutti, Loneriacco), murales (The Mills International School, Scuola materna di Bordano), illustrazione di testi e poesie ("Assetto di volo" di Pierluigi Cappello, Collana di poesia" Anterem", "Un libro e tanti amici").

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Insegna con passione Arte e immagine nella Scuola secondaria di Primo grado.

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Numerose le mostre personali e collettive.

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"Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.

Questa tecnica è chiamata Kintsugi.

Legni rovinati dal tempo come chi ha conosciuto dispiacere e tribolazione.

Sofferenza che a volte non appare, che porta solitudine, imbarazzo, timore.

Ferite dell’anima, strappi nel cuore, cicatrici di vita: lacerazioni evidenti o celate, nel corpo, nella mente, nelle relazioni.

Percorsi tortuosi, poi -inatteso- nuovo inizio: speranza che dona prospettiva, balsamo che nutre e cura, che rinnova rendendo più forti.

Crisi come opportunità e cambiamento, riscatto e ritrovamento di sé.

Strade inattese, umili ma fertili come fertile humus.

Fratture che diventano trame preziose: oltre la sconfitta un’ulteriore possibilità di dignità e bellezza.

Oro fatto di attenzione e cura, oltre il dolore, in una nuova e più autentica prospettiva.

Oro come capacità di far fronte alle esperienze traumatiche rendendo ogni persona unica e preziosa: la pietra scartata è diventata pietra d’angolo".

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