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Rina Foramiti

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Critica d'arte

"L’artista spazia dall’elemento naturale a quello interiore: squarci di luce dopo un temporale, piccoli big bang di colore, albe e profumi primaverili che lasciano poi spazio al mondo privato, rifugi interiori, piccole cavità: è il mondo delle tane, del riparo confidenziale e intimo..." L’interesse per la luce e per le sfumature vivaci, in natura e nel paesaggio, così come nella dimensione più privata, suggerisce all’osservatore sensazioni positive e intense. La gestualità delle pennellate, ricche di colore, è sicura e allo stesso tempo elegante. Denota un’eleganza naturalissima e immediata. La traccia induce a cogliere la preziosità del segno, spesso coniugato con un cromatismo fresco e giovanile. Spesso le sue opere espresse nella sintesi estrema di confine con quell’astrattismo esplosivo di cui sa farsi interprete, raccontano il territorio friulano, i monti e i fiumi di casa sua. Così compare il Malina con i suoi riverberi luminosi, un corso d’acqua che attraversa la collina e la pianura friulana. I gorghi, gli scorrimenti, le urne d’acqua si raccolgono e si espandono. Così compare il Matajur, il monte più scenografico delle Alpi Giulie, con le sue rocce, i suoi muschi e le sue tracce segniche fantastiche. Abbiamo fatto solo due esempi della sua produzione più recente, comunque indicativi della sua ricerca.

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