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Bogdan Soban

Dejan Mehmedovič, critico d'arte

Nova Gorica

Bogdan Soban è attivo da oltre tre decenni. Il suo lavoro, che appartiene alla sfera della cosiddetta arte generativa, consiste in pratica nel sviluppare programmi software, che nella loro realizzazione finale si presentano come un prodotto pittorico. Ciò significa che Soban, a differenza di tutti gli altri artisti che usano il computer, in fase di generazione, non vede il suo prodotto finale. Soban, infatti, scrive soltanto le stringhe algoritmiche, ovvero il programma che »crea« l'immagine, basandosi sulle coincidenze e le altre capacità creative del computer. Nel menzionato periodo di attività, Soban ha cambiato e sviluppato molto il suo lavoro. Rimanendo fedele ai propri postulati di base, in particolare nel permettere una certa autonomia alla macchina, l'arte di Soban è passata attraverso vari cicli che spaziano dalla più semplice figuratività e raffigurazione della natura, fino ad una pittura cromatica profondamente astratta ed espressiva. Probabilmente, propria a causa della complessa ideazione concettuale rappresentata dal processo di implementazione esecutiva del suo lavoro, è proprio l'immagine astratta ad essergli la più vicina. E anche se il suo percorso creativo è fondamentalmente ciclico, poiché in vari periodi ripropone il mondo oggettivo e reale, è proprio l'indefinita visualizzazione della superficie astratta aperta quella che concettualmente si avvicina maggiormente alla libertà dell'atto casuale che Soban lascia alla macchina. La stilizzazione ovvero la lavorazione della figuratività raggiunta con questo metodo inventivo, è indubbiamente figurativamente corretta e interessante, sebbene siano proprio i diversi protocolli di creazione e variazione delle applicazioni finali della sua fondamentalmente astratta computer grafic, a permettere infinite e suggestive potenzialità visive. Soban in pratica dimostra che l'espressività dell'immagine è senza limiti. E proprio questo è il più grande significato e valore della sua arte.

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